Chi è quest'uomo sereno e compiaciuto?
Si chiama Pasquale Rotondi e grazie a lui noi oggi possiamo godere di gran parte del nostro patrimonio artistico in tutta Italia. Vi sembrerà strana questa mia affermazione, ma è la verità; questa è la storia.
Nel 1939 scoppia la seconda guerra mondiale. Il giovane Pasquale Rotondi è nominato Sovrintendente alle Gallerie e alle opere d'arte delle Marche. L'Italia è sotto la dittatura fascista di Mussolini che si allea con Hitler contro la Francia e l'Inghilterra.
Il ministro dell'educazione nazionale, Giuseppe Bottai è molto preoccupato per i pericoli che possono correre le nostre opere d'arte non solo a causa della guerra, ma anche a causa dell'avidità di Hitler e del suo uomo di fiducia Goering che vorrebbero portare in Germania tutte le opere più belle del nostro patrimonio.
Benito Mussolini e Adolf Hitler |
Bottai chiede aiuto allo storico Carlo Giulio Argan il quale contatta il nostro Rotondi chiedendogli di trovare un posto sicuro e segreto per nascondere il maggior numero di opere possibili.
Rotondi prima pensa al palazzo Ducale di Urbino che però scarta velocemente perché in Urbino, all'epoca, possiede un deposito di armi navali. Allora decide di organizzare il deposito nella rocca di Sassocorvaro progettata per Federico Montefeltro da Francesco di Giorgio Martini.
rocca di Sassocorvaro |
Qui comincia a raccogliere in gran segreto le opere presenti nei musei delle Marche. non ha molti mezzi e nessuno deve sapere del suo lavoro. Solo tre persone sanno cosa succede e dove si trovano le opere: lo stesso Rotondi, sua moglie e il suo fedele autista.
Rotondi con il suo autista a Urbino |
il trasporto di un'opera nella rocca di Sassocorvaro |
Tutto procede bene e nessuno si accorge di nulla, ma arriva il 1943, le guerre di Mussolini in Africa sono ormai tutte perse, gli Angloamericani sono sbarcati in Sicilia e avanzano sul territorio italiano, i Tedeschi cercano di bloccarli ma ormai l'esercito alleato ha superato Roma. L'ultimo disperato tentativo di arrestare l'avanzata è quello di creare uno sbarramento armato fino ai denti nell'appennino tosco-emiliano creando la famosa Linea Gotica che interessa proprio il territorio urbinate.
La situazione è drammatica. Adesso molti altri musei sono preoccupati per l'incolumità dei loro patrimoni e tutti chiedono aiuto a Pasquale Rotondi. Rotondi non si tira indietro, ma ben presto la rocca di Sassocorvaro non ha più spazio a sufficienza, bisogna trovare un altro luogo sicuro: i sotterranei del palazzo del Principe di Carpegna, sempre vicino a Urbino.
palazzo dei Principi di Carpegna |
Dopo la guerra le opere furono restituite ai musei di provenienza e oggi le possiamo ammirare grazie al sacrificio di questo umile uomo la cui storia si conoscerà solo 40 anni dopo quando il sindaco di Sassocorvaro lo andò a cercare a Roma.
Se volete approfondire questo argomento cliccate in questo link:
si tratta di un bel documentario di 40 minuti in cui si narra tutta la storia